L’appuntamento con il ferro da stiro può essere piacevole o meno, rilassante o stressante, lungo o corto, ma soprattutto CERTO. Che tu sia un procrastinatore seriale od un diligente stiratore la domanda rimane la stessa, necessito di un ferro con o senza caldaia separata?
Scopriamolo insieme, analizzando pro e contro di entrambi.
Ferro da stiro con caldaia separata
Innanzitutto, com’è composto? Solitamente c’è un grosso blocco, che comprende serbatoio, base e caldaia. Tramite un cavo fa arrivare l’acqua sotto forma di vapore al ferro, pesante e compatto, che permette stirate molto efficaci. Un’unica passata sarà quasi sempre sufficiente ad eliminare le pieghe. Oltre all’efficienza, grande pro di questi ferri è l’autonomia. Infatti il serbatoio contiene di solito almeno un litro d’acqua, che consente ore di lavoro. Di contro c’è che il peso complessivo è elevato. Questo lo rende scomodo da spostare. Inoltre è sicuramente più ingombrante di un ferro da stiro classico. Altra pecca è il costo, che parte circa dai 100 euro.
Ferro da stiro compatto
Questo tipo di ferro da stiro ha in un unico corpo il serbatoio, l’elemento riscaldante e la piastra. Essendo la capienza generalmente tra i 130 ed i 600 ml, l’autonomia di lavoro risulta ridotta. Grandi pregi sono però le dimensioni ed il prezzo. Il peso contenuto ne permette il trasporto in maniera estremamente pratica. I costi per l’acquisto di modelli di questo tipo partono generalmente dai 40 euro.
Tiriamo le somme
Quale dei due fa per noi quindi? Disponibilità economica a parte bisogna basare la scelta sulle nostre abitudini. Se siamo soliti accatastare grandi quantità di bucato per poi fare maratone di stiro convengono modelli con caldaia separata. Così non perderemo tempo tra continui rabbocchi e diminuzioni di temperatura. Al contrario, nel caso fossimo provetti e costanti stiratori, un modello compatto farà al caso nostro.
Detto questo, vi auguriamo una buona stirata!
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